Ci vuole un supereroe. Niente storie
(come direbbe Kate, la sciacquetta del dottor Daniel Pierce – quel
bellissimo attore che ha fatto anche Will con una certa Grace, Eric
McCormack e che Santa Wikipedia mi dice essere un attore canadese, di
origine scozzese e Cherokee! E STIKA non ce lo vogliamo mettere? –
insomma, 'sta sciacquetta direbbe “Cut the ballshit!”), ci vuole
proprio un supereroe, uno di quelli alla Marvel, un po' tormentato,
ma anche definitivamente fuori dal comune, di quelli che vivono più
vite in mondi paralleli e quando saltano dall'una all'altra non sanno
distinguere bene i mondi e fanno casino. Mi serve un supereroe con le
palle quadre e pelose (le questioni tecniche di ingombro sterico si
possono risolvere di volta in volta esercitando la creatività
umana...), che mi faccia completamente, totalmente, assurdamente
perdere la testa oltre il punto di non ritorno.
L'ho detta bene?
Non trovate che strida un po' come il
classico gessetto nuovo sulla lavagna (di una volta, le lavagne fatte
di lavagna, cavolo! Mica 'sti surrogati di oggi in cui il nero
lavagna è verde lavagna, blu lavagna, rosso lavagna...)?
Infatti.
Se non ci siete ancora arrivati ve lo
svelo io: tale supereroe non esiste. E' un personaggio inventato, la
sua vita è reale solo nella mente di chi lo guarda. Un po' come
quello che si dice dei Maestri che lo sono unicamente se hanno degli
Allievi... Bella scoperta! Non è che sto cadendo anche io
nell'errore di aspettare il Principe Azzurro?
Ok, più e più volte, sono precipitata
dalle altezze del castello incantato ai freddi pavimenti di casa mia.
Ma tante cadute di faccia sul marmo mi hanno insegnato qualcosa (gli
errori hanno senso solo se ci insegnano qualcosa, altrimenti meglio
non sbagliare – sembra Massimo Catalano, hè?) e cioè che il
supereroe sono io.
Modestia a parte, intendo dire che sono
io a vederlo, non lui ad esserlo. Se aspetto di trovare quello che
oggettivamente abbia dei super poteri, sto fresca. E dato che io sono
freddolosissima, ho cambiato strategia. In questo mi aiuta moltissimo
il cervello delle donne, che è fatto veramente di schifo – per
immensa fortuna degli uomini – e riesce ad attribuire al maschio
(ma credo che valga anche per le donne che amano le donne) qualità
inesistenti o presenti a livello embrionale. E non intendo solo pregi
del carattere – sarebbe troppo facile, basta dire “tu non lo
conosci abbastanza!” a chi non è d'accordo – parlo anche di
caratteristiche fisiche! Ecco che un cesso immenso diventa 'un tipo
interessante' (ok, proprio fesse no) e uno che non sta zitto un
momento 'ha carisma'.
Basandomi su queste premesse
assiomatiche (come direbbe Sheldon che purtroppo per me è gay, ma
tanto non lo incontrerò mai) ho calcolato di avere qualche
possibilità di imbrogliarmi a sufficienza, se mi impegno con
costanza, e riuscire ad ingannare il mio cervello abbastanza da
trovare il mio supereroe! Sto già facendo esercizi (guardo foto di
attori brutti e dico che in fondo non sono poi così male; cerco di
frequentare conoscenti noiosi e scorbutici, provando a trovare almeno
un motivo per le loro esistenze moleste...).
Nel mio piano però c'è una falla, una
falla immensa e che sta però alla base della sopravvivenza del
genere umano. Se funziona troppo, rischio di convincermi che un pirla
all'ennesima potenza sia un supereroe, un po' come quando sogni e sei
sicurissimo che invece sia tutto reale! Quando ti svegli – perché
ti svegli, succede sempre, il punto è 'il quando' – ti ritrovi
accanto questa creatura assurda che nel frattempo ha allontanato
tutte le tue amicizie intelligenti (che giustamente non hanno voluto
avere più niente a che fare con te) e la tua vita ti sembra una
merda.
E quindi?
Non è così tragica come mi piace
dipingerla – vero? – e confido nel fatto che la mia mente non sia
poi così ottenebrata dalla voglia di avere un supereroe da non
vedere i semi della disfatta. L'equilibrio però è precario, le
donne (almeno alcune) si barcamenano continuamente tra il 'crederci
ciecamente' e il 'rendersi conto del baratro'. Come possiamo
salvarci, sopravvivere, far progredire la razza?
C'è un salvagente fantastico che ci
aiuta, nel bene e nel male, facendoci notare gli aspetti negativi ma
anche quelli positivi che non siamo in grado di vedere: le amiche.
Loro sono la forza che muove il mondo (altro che sesso e soldi! Che
però vengono subito al secondo e terzo posto...).
Questa verità porta almeno due
conseguenze dirette. Primo: gli uomini non dovrebbero temere così
tanto che la papabile fidanzata frequenti spesso le amiche, se la
storia funziona loro sono l'agar che fa crescere la colonia! Secondo:
sei le amiche che hai. Cazzo se è vero!
E considerato le amiche che ho io, sto
in una botte di ferro!