mercoledì 27 marzo 2013

Il regalo è la scatola

Apri la scatola del regalo e c’è dentro una scatola. Il regalo è la scatola.
A) fai un bel sorriso, dici grazie, ti segni mentalmente di fargliela pagare con dolore;
B) rimani stupita e chiedi che cavolo è ‘sta roba;
C) ti tocchi.
E magari la scatola è anche carina, magari è una di quelle scatole colorate e costose che non compreresti mai perché ti sembrano uno spreco di soldi, ma l’idea di possederne una qualche volta ti ha sfiorato la mente.

Oppure nella vetrina di un negozio c’è il vestito dei tuoi sogni finalmente in saldo. Costa un terzo del suo prezzo, ultimo modello ultima taglia, la tua. Sul manichino sta una meraviglia, sulle modelle delle riviste è strepitoso. Su di te sembra il grembiulino di carta di Pinocchio smangiucchiato dal cane.
A) fai finta di nulla e – cazzo, costa un terzo! – lo compri lo stesso ma non lo metterai mai in pubblico;
B) gli occhi ti si riempiono di lacrime e lo lasci in camerino;
C) ti tocchi.

In genere io cedo al Lato Oscuro della Forza e scelgo l’opzione C.
Ma per chi non fa come me, c’è qualcosa che gli rovina la giornata e il piacere del godere delle occasioni della vita. Sarebbero le aspettative, queste stronze scassa balle bastarde.

In questo periodo sto preparando le ferie estive. Troppo presto? Non scherziamo! Sto cercando un appartamento a un prezzo decente per due settimane e sembro chiedere la luna. Il mio problema però è che io voglio trovare la casa perfetta, nel posto perfetto, per fare la vacanza perfetta.
Ho tonnellate di aspettative per questo misero intervallo di 15 giorni, che dovrebbe d’un botto ripagarmi degli sforzi di un anno intero. La delusione non è dietro l’angolo: è in pompa magna e cammina davanti a me!
Il regalo è la scatola.

Meglio aspettarsi il peggio e godere del fatto che non succeda? Oppure, come si dice, l’attesa del piacere è essa stessa il piacere?
Detto più chiaramente: sono le aspettative verso l’altro che rovinano le relazioni o al contrario sono proprio quelle che le tengono in piedi? Se il mio regalo è davvero una scatola, ma le mie aspettative mi obbligano a considerarlo la scatola più bella del mondo, non è meglio? O le aspettative mi faranno credere che un regalo qualsiasi non sarà mai all’altezza del regalo perfetto?

Mi sento un po’ un incrocio tra Marzullo e Carrie Bradshaw e quindi la smetto subito.

La verità è che non c’è una formula, altrimenti qualcuno l’avrebbe già venduta facendoci milioni e adesso sapremmo tutti come comportarci. Però possiamo stare attenti ai sintomi. Se ogni volta che andiamo in vacanza torniamo con la bocca amara e il fegato marcio, o siamo dei cani a organizzarci le ferie oppure ci aspettiamo troppo. Se tutti gli uomini che troviamo non sono alla nostra altezza, o peschiamo nel vivaio sbagliato o le sbagliate siamo noi. Oppure – e questa la piazzo lì come ciliegina sulla torta – non siamo fatte per stare in coppia.

Perché, chi lo dice che una si deve per forza fidanzare? E convivere?
Ho sentito qualche uomo dire che è nella natura della donna trovare un partner a cui appoggiarsi. Vorrei sfatare questo mito: non è un bisogno che ci obbliga, è una scelta.
A maggior ragione l’uomo dovrebbe ritenersi lusingato. La ragione ci direbbe di non fidanzarci, soprattutto in una società che ci permette di avere tranquillamente una indipendenza psicologica ed economica.

In conclusione, non importa se il regalo è la scatola, sempre ammesso che sia la scatola che ci siamo scelte e che effettivamente vogliamo. L’importante è che le aspettative non ci offuschino la vista interiore quando prendiamo una decisione (per chi ce l’ha, una vista interiore).

E adesso… Shawarma per tutti! (cit.)